giovedì 30 luglio 2015

Convivendo...

Stasera voglio fare come gli scrittori fighi. Quelli seri. Quelli che scrivono libri e ne vendono milioni di copie. Voglio iniziare questo post con una dedica!

A Sara e Paolo, che mi hanno spinta a scrivere questo post. Un in bocca al lupo per la vostra nuova avventura che, sono certa, sarà meravigliosa.

A tutte le coppie che hanno deciso o decideranno di sposarsi o di andare a vivere insieme. Amatevi. Amatevi tanto. Non c'è niente di più bello.

Dunque.. cominciamo.. si, ecco, Sara e Paolo sono andati a convivere. E mentre su Facebook Paolo salutava mamma, papa', fratello e sorella, la mia mente mi ha riportata al 26 marzo del 2011

Quel giorno, che sembra ieri, ho varcato la soglia di quella che ancora non sentivo (ma presto sarebbe diventata) casa mia, per viverla davvero. Erano finiti i "lavori". Eravamo pronti ad abitarla. Io e l'uomo che dopo un anno e mezzo é diventato mio marito e che ora é padre dei miei due tesori.

Sono partita da casa mia con l'auto piena. Piena dei miei vestiti e di qualche cianfrusaglia. Mia mamma per non dovermi "salutare" se n'è andata a fare un giro in bicicletta. Mio papa', con la voce un po' rotta dall'emozione, mi ha detto solo: "buona fortuna". E io ho risposto: "grazie. Ciao". E sono salita in auto. E ho pianto. Ho pianto per quasi mezz'ora guidando dalla mia vecchia vita verso la nuova vita che mi aspettava nella mia nuova casa. 

Non erano lacrime di paura o di dolore. Erano lacrime che segnavano una fine. Una fine ed un inizio. La fine della vita da figlia e l'inizio della vita da "donna di casa".

I primi giorni di convivenza sono belli e sono brutti. Vivere con la persona che ami, trovartela accanto quando ti svegli al mattino, fare colazione insieme, andare a far la spesa, guardare la tv insieme sul divano prima di andare a dormire é meraviglioso. Ma la tua vita é cambiata e tu non puoi fare a meno di sentirti travolta da una sorta di panico. Sai che hai fatto la scelta giusta e sai che é lui la persona con cui vuoi vivere il resto della tua vita. Ma hai paura. Pensi che non ce la farai a stare dietro a tutto. C'è la casa, c'è la spesa, ci sono le bollette e ci sono i panni sporchi che si ammucchiano nel bagno.

Non c'è più tua mamma che ti rompe le balle perché non hai sparecchiato e non c'è tuo fratello che chiacchiera con te la sera sul divano (lui sul divano, tu relegata su una poltrona scomoda!) guardando la tv.

Però c'è lui. E c'è la vostra casa. E c'è il sogno di una famiglia. 

Si, il primo mese, forse i primi due, non é così facile. Io non sapevo stirare. Stiravo quando ero a casa da sola e mentre stiravo piangevo. Pensavo al mio cane, morto l'anno prima, e piangevo.

Poi ho capito che probabilmente piangevo perché odiavo stirare. E infatti adesso delego...............

Poi però ti organizzi, casa tua inzia ad essere davvero TUA e ti senti addosso una libertà che prima non avevi. Ti senti responsabile, ti senti grande e forte. Ti senti bene. E stai bene. State bene. E ti rendi conto che non torneresti più indietro.

E poi.. e poi nel mio caso sono arrivati il matrimonio e i figli. Casa mia non é più la casa in cui sono entrata il 26/03/2011. É un po' più sporca, disordinata e rumorosa. Ma piena, piena di amore e piena di vita.

Ma questa é un altra storia...

Buona vita, amici miei.




Rovino tutta la poesia se concludo con un: MAMOOOOOOOOOO?!?!?!?!

Kisses!


Nessun commento:

Posta un commento